L’origine del caffè, nella cultura italiana, è spesso associata ai Paesi del centro e sud America.
La vera origine del caffè è invece da associare ad un luogo ben preciso che si trova sul continente africano. Più precisamente in Etiopia, sull’altopiano etiope. La leggenda narra che fu il pastore Kaldi a scoprire per primo il potenziale nascosto in questi chicchi.
Come si accorse del potenziale energetico del caffè? Parliamo sempre di leggenda ma sembra che, osservando le proprie capre dopo aver mangiato i chicchi della pianta, notasse in loro un'energia diversa che le teneva sveglie anche di notte.
Il pastore parlò di questo strano fenomeno con l’abate di un monastero locale che, incuriosito, fece un infuso con le bacche. Lo bevve i giorni seguenti constatando che durante la meditazione serale la bevanda contribuiva a tenerlo sveglio.
L’abate condivise la ricetta con altri monaci che ottennero lo stesso effetto.
Da questa semplice scoperta, che sia leggenda o verità, il caffè raggiunse la penisola arabica iniziando un viaggio molto lungo. Un viaggio che portò il caffè in tutto il mondo.
Raggiunta la penisola araba, la pianta del caffè iniziò ad essere coltivata nella zona dello Yemen per poi espandersi verso la Persia, la Siria e l’Egitto. Tra il XV e XVI secolo il caffè iniziò ad essere consumato da un numero sempre più alto di persone.
Nacquero i primi caffè pubblici e la bevanda cominciò ad essere preparata anche all’interno delle mura domestiche.
Nel corso del XVII secolo, il caffè sbarcò in Europa. I viaggiatori europei che frequentavano il vicino Medio-Oriente restavano affascinati dalla bevanda oramai diffusa in molti stati arabi ed iniziarono l’importazione. Dopo un primo periodo di difficoltà, nel quale la nuova bevanda veniva vista con sospetto e contrarietà (anche da parte della Chiesa), la sua popolarità crebbe enormemente. Oramai, in molte città europee, dall’Austria all’Olanda, dalla Francia alla Germania, era un susseguirsi di nuovi caffè. Il caffè, in molte culture, iniziò a sostituire bevande tradizionali quali la birra ed il vino. Il caffè migliorò anche la qualità della vita di molte persone donando un'energia nuova durante la giornata.
Ormai consumato in tutta Europa (solo a Londra si contavano oltre 300 caffè verso la metà del 1600), il caffè sbarcò in America grazie ai colonizzatori. Sul suolo americano, come in Europa in precedenza, la nuova bevanda venne osteggiata e restò una preferenza, anche politica, del the.
Nel 1773, l’introduzione di una tassa sul the cambiò per sempre le sorti del caffè facendolo diventare la bevanda principale.
Con il consumo sempre più ampio di caffè, grazie ad un clima ideale per la coltivazione della pianta del caffè, nacquero le prime piantagioni sul continente americano. Messico, centro America in genere e poi Brasile, Venezuela e Colombia. Stati che sono diventati poi i maggiori produttori di caffè e dal quale provengono molte qualità oggi utilizzate.
Il caffè oggi è quello che conosciamo molto bene. E’ stato trasformato per poter essere preparato in diversi modi: cialde caffè, caffè in capsule ecc... ma, riteniamo che il miglior modo di preparare un caffè sia con il caffè in grani.
Il caffè in grani è la materia prima per eccellenza. Macinato al momento è in grado di trasferire nella tazzina tutto il suo gusto, il suo aroma e le sue proprietà. Siamo convinti che il nostro sia un eccellente caffè in grani proprio perché fedeli alle origini della lavorazione del chicco e profondi conoscitori delle sue proprietà.
Presso la nostra torrefazione conserviamo una miscela segreta ed unica composta da ricercate qualità che abbiamo selezionato all’origine.
Ogni zona del mondo in cui viene coltivato il caffè ha le proprie caratteristiche e ci piace raccogliere il meglio di ogni luogo e lavorarlo con cura per produrre una miscela unica, speciale e di qualità.